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Ivy-Edera Dalya Luttwak

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Dalya Luttwak, artista israelo-americana, nasce in Israele nella Galilea settentrionale e studia all'Università Ebraica di Gerusalemme. Vive e lavora a Chevy Chase, Maryland, USA.

Sin dal 2007 Luttwak realizza sculture in acciaio su larga scala che rappresentano simbolicamente le radici di varie tipologie di piante e alberi. Per forgiare le sue creazioni naturalistiche ma inventive, l'artista lavora da bulbi reali che scava dalla terra, oltre all’utilizzo di sue fotografie e delicati disegni. L'obiettivo è scoprire la bellezza nascosta delle radici, esplorare le relazioni tra ciò che cresce al di sopra del terreno e ciò che cresce invisibilmente ad di sotto. Le sculture dinamiche della Luttwak rivelano ciò che la natura preferisce nascondere; il suo desiderio è stato quello di “scoprire e riscoprire le radici anche quando sono nascoste, anzi specialmente quando sono nascoste”. Il significato delle sue sculture, in realtà, affonda le radici nelle proprie origini familiari, nella Cecoslovacchia della Seconda Guerra Mondiale e nel nuovo stato di Israele. Ma le sue opere liriche, fantastiche e talvolta ossessionanti sfidano l'interpretazione letterale, sia personale che botanica. Infatti, mentre è attenta all'accuratezza biologica, è la drammatica trasformazione delle radici in dimensione, materiale, colore e posizione che le conferiscono un significato metaforico.

Realizza per la galleria SyArt di Sorrento un lavoro site-specific “Ivy-Edera” scultura in acciaio dipinto altezza 11 metri e collocata in Via San Francesco, 25 Palazzo Gargiulo.


Si segnala altresì l'opera "Global Warning: The First Tropical Mangrove" che è stata commissionata all'artista in occasione della 16° edizione della Biennale di Architettura di Venezia 2018. La scultura, installata presso il Giardino della Marinaressa, rappresenta il complesso sistema di radici di un albero di mangrovie. L'artista è stata a lungo affascinata da questa formazione vegetale, che si adatta per sopravvivere in ambienti difficili. Le mangrovie prosperano laddove il sale, la temperatura e il livello dell'acqua variano con la marea. Le loro radici appoggiano i loro pori sopra l'acqua fangosa, formando enormi strutture che disperdono le onde e intrappolano i sedimenti, proteggendo le coste dagli uragani, dagli tsunami e dalle erosioni. Dopo Venezia, accoglie l'opera la città di Sorrento. La scultura, installata all'ingresso di Villa Fiorentino, attinge nuova linfa, intessendo un dialogo con la vegetazione, i profumi e l'atmosfera di questo luogo magico. L'opera è presentata nel 2019 dal SyArt Festival Sorrento, durante la terza edizione (11 maggio-9 giugno).

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