Giusy Lauriola, artista italiana nata e residente a Roma, dove ha lo studio.
La tecnica di Lauriola si manifesta in maniera sorprendentemente eloquente e coinvolgente. I colori giocano un ruolo centrale, non come semplici pigmenti ma come veicoli di emozioni profonde e recondite. Le sue pennellate sembrano incanalare un istinto primordiale, come se ogni tocco fosse un richiamo inconscio all’energia della natura.
La texture che crea è affascinante: la resina aggiunge una dimensione materica che trasforma la superficie piatta della tela in un luogo tattile, quasi scultoreo. Il contrasto tra fluidità e struttura è evidente nel modo in cui la resina si integra con l’acrilico e lo smalto, creando un dialogo tra il liquido e il solido, il gestuale e il deliberato.
Questo accostamento di materiali sottolinea un processo artistico che appare tanto meditato quanto istintivo. C’è una tensione visibile tra il figurativo e l’astratto, che invita lo spettatore a esplorare ogni opera come un paesaggio interiore.
Ogni sua creazione sembra una riflessione potente sul dualismo tra visibile e invisibile, su ciò che emerge e ciò che resta celato, costringendo l’osservatore a interrogarsi e a immergersi in una dimensione sospesa, intima e vibrante. L’uso dello spazio, spesso vuoto o indefinito, dà alle sue opere un carattere metafisico, richiamando una dimensione oltre il tempo e lo spazio, come fosse una finestra aperta sull’inconscio.
La grande capacità di Lauriola è anche quella di saper modulare luce e colore diventando quasi un atto meditativo, un invito a chi osserva a “chiudere gli occhi” e percepire l’opera attraverso la sensibiltà più che la vista. Questo approccio, così gestuale e libero, la distingue e conferisce al suo lavoro una profondità che riesce a connettere il suo mondo interiore con quello esterno. Inoltre l’artista è riuscita nel tempo a mantenere un filo conduttore tra le diverse serie di opere che ha realizzato, mantenendo una coerenza tematica e una capacità di esplorare emozioni universali, rappresentati con un approccio originale ai materiali e grazie all’armonia che riesce a creare tra astrazione e figurazione, elementi centrali della sua poetica del colore e della forma.
Nel 2004 la sua prima esposizione. Tra le mostre recenti: 2024: Linea sottile – Palazzo Marziale, Sorrento (a cura di Rossella Savarese); Sospesi nella Natura – Spazio Cima Gallery, Roma; 2023: Il cielo in una stanza – Auditorium di San Pancrazio, Tarquinia (a cura di Hans Achtner); Chiudi gli occhi – Aranciera di San Sisto, Roma e Galleria Artetika, Palermo (a cura di Federica do Stefano e testo critico di Carlo Ercoli); 2022: Prendiamo il sentiero paludoso per arrivare alle nuvole – Galleria Umberto Mastroianni nei Musei di San Salvatore in Lauro, Roma (a cura di Federica di Stefano e testi critici di Manuela De Leonardis e Carlo Ercoli); 2021: Festival internazionale SyArt Sorrento, Villa Fiorentino – Fondazione Sorrento; Realizzazione tavole illustrate progetto editoriale “Guido Levi, una storia piena di Paure, di ansie e di avvenimenti quasi gialli” a cura di Manuela De Leonardis; – Amabie, La Magica Profezia dello Yōkai – Mo.C.A. Studio Gallery, Roma (a cura di Manuela De Leonardis); 2020: Perimetro Infinito – galleria SpazioCima, Roma; 2019: Domino/Dominio per gioco e per davvero – MACRO, museo d’arte Contemporanea, Roma; About Dreams – Mo.C.A Studio Gallery, Roma; Apolidi/identità non disperse -Palazzo Merulana, Roma.
PREMI E RICONOSCIMENTI Nel 2021, in occasione del SyArt Sorrento International Festival, ha ricevuto il prestigioso Premio Arbiter Fata Verde, e nel 2022 le è stata dedicata la copertina della rivista Arbiter. Ha inoltre ottenuto una Menzione d’Onore dal Circle Foundation for the Arts nel 2020 e nel 2022, ed è stata finalista a importanti premi come il Premio Lupa 2020 e il Premio Celeste 2007. Nel 2015 ha vinto il concorso Museo Pier Maria Rossi. Le sue opere sono conservate in prestigiose collezioni, tra cui il Copelouzos Family Art Museum di Atene, la SanPaolo Invest Art Collection di Roma, e la Pinacoteca Comunale Antonio Sapone di Gaeta. Dal 2021 al 2024 ha partecipato a numerose fiere d’arte contemporanea come Arte in Nuvola a Roma e le fiere di Genova, Padova e Parma.
Nel 2020 è stata inclusa nell’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini, una delle più complete rassegne sugli artisti italiani dal 1950. La sua carriera l’ha portata a esporre a livello internazionale, come ospite d’onore all’International Photo Festival di Lodz (Polonia) nel 2006, e in mostre personali in sedi prestigiose come l’Istituto Italiano di Cultura di Damasco nel 2010 e l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo nel 2024, in occasione della Giornata della Memoria.
Hanno scritto testi critici per i suoi cataloghi: Giorgia Calò, Maurizio Calvesi, Antonietta Campilongo, Cristina del Ferraro, Manuela De Leonardis, Federica Di Stefano, Micol Di Veroli, Barbara Drudi, Carlo Ercoli, Gianluca Marziani, Manuela Pacelli, Sergio Rispoli, Agnieszka Zakrzewicz.
TESTO CRITICO
L’artista Giusy Lauriola nel suo coerente percorso artistico resta fedele a se stessa. Nei lavori pittorici recenti la trama linfatica è la medesima delle origini, eppure ci induce nel solco di un rinnovato splendore. La materia liquida fluttua e con essa i corpi svuotati dalla pesante condizione materiale, a suggerire abbondanza e lievità, risveglio e torpore, unione e mai separazione. Lauriola ci parla di bellezza, di saggezza e di perimetri superati nella intenzione mutevole dei corpi di evolversi, di aspirare ad essere altro e niente.
Nei soggetti femminili invece decisamente ella rivela un corpo che nel processo di evaporazione lascia traccia incisiva del sé. Un messaggio indelebile dato dal tratto incisorio dei contorni neri, un guizzo nervoso che tiene il tutto, mantiene e fissa il pigmento e la resina così sapientemente ed abbondantemente profusi su tela o carta. Non vi è nel suo racconto un punto di giunzione e nemmeno di separazione ma un autentico tentativo di essere materia liquida.
Rossella Savarese