Emanuel Zoncato è nato a Vicenza nel 1975.
Si iscrive al Liceo Artistico A.Martini di Vicenza, dove apprende le prime tecniche artistiche. Affascinato dall’informale di Alberto Burri, ha scoperto ben presto l’amore per la materia. Successivamente si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Venezia imparando a conoscere la tridimensionalità artistica.
Lavora come scultore presso il laboratorio “Bruno Peotta e Geom.Luigi”.
L’immagine più ricorrente della sua produzione è il volto di una giovane donna, il cui sereno ripiegamento incanta e turba nello stesso tempo. Incanta perché esprime giovinezza e pace, turba perché racchiude in sé il mistero della vita. Nei modi di un’affettuosa dolcezza, essa parla il linguaggio di un’arcana bellezza. La testa femminile, perfettamente delineata nel blocco di pietra da cui prende vita, sembra sprigionare dalla chioma fluente pensieri in libertà. Il volto intersecato da un piano levigato che si oppone alla parte lasciata grezza, crea soggezioni di natura psichica oltre che visiva. È un’operazione diversa dall’arte del levare, ove materia e forma spesso rivelano un dissidio interiore. Una chiusa armonia governa queste figure, che il sonno protegge da contaminazioni esterne.
Un valore simbolico ha il colore acceso sulle levigate superfici dei face color, squadernate in modo da poter cogliere da angolature diverse i profili dei volti coricati sulla pietra come su morbidi guanciali. Memore delle sculture che un tempo venivano dipinte, Zoncato si avvale della libertà concessa all’artista contemporaneo per caricare di significati altri le sue creazioni, adottando una logica che è la stessa che governa l’universo dei sogni. Ecco allora che la sua mano tecnica trasfigura ogni meccanica materialità in una sorta di spirituale evasione. (G. Menato)